Dalla volontaria di Gazzella a Gaza, 28/9/2018

Pubblicato il 29 settembre 2018 da Gazzella
 

Gaza 28 settembre. Intifadat al-Quds, con questo slogan sono iniziate le manifestazioni a Gaza oggi. Da Beit Hanun a Rafah migliaia di palestinesi hanno marciato per il diritto al ritorno nella loro terra. Anche oggi l’esercito israeliano ha attaccato inermi manifestanti e colpito personale paramedico. Otre alla carta straccia delle risoluzioni Onu va aggiunta la convenzione di Ginevra con i suoi dieci articoli che hanno gettato le basi del “diritto internazionale umanitario”, stabilito regole universali per la protezione delle vittime, e l’obbligo di rispettare il personale medico, il materiale e le attrezzature sanitarie. Nel silenzio assordante della comunità internazionale, nella totale assenza-complicità della Croce Rossa Internazionale a Gaza si può uccidere e ferire personale paramedico, sparare gas e proittili contro le ambulanze, uccidere e ferire civili disarmati. Anche oggi 4 feriti tra il personale paramedico tra cui un volontario del nostro team colpito da un gas lacrimogeno alla schiena. Il lavoro dei medici e del pronto soccorso è stato impegnativo e rischioso. Le ambulanze sono passate tra i manifestanti per trasportare i feriti, spesso più di uno per ambulanza, fino al centro sanitario di raccolta allestito a circa 2 km dalla barriera di separazione. Feriti da proiettili, gas lacrimogeni che causano attacchi epilettici e convulsioni. Fianco a fianco medici, personale paramedico e volontari, magari con poca professionalità, ma tutti con grande generosità, solidarietà e senso di responsabilità hanno lavorato e rischiato la loro vita. In tutte le località dove erano previsti i concentramenti, famiglie e tanti ragazzi hanno affrontato pacificamente l’esercito israeliano.

Il bollettino quotidiano del Ministero della salute di Gaza (28\9\2018 ore 20:30) riferisce che daurante le manifestazioni di oggi della Grande Marcia del Ritorno sono state uccise 8 persone e ferite 506 di cui alcuni in modo grave.

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