dalla volontaria di Gazzella a Gaza – 23 agosto 2014

Pubblicato il 23 agosto 2014 da Gazzella
 

 

 

 

 

 

Anche questa notte i bombardamenti su tutta la striscia di Gaza si sono fatti sentire, il numero dei morti è arrivato a 2105 e dei feriti a 10.469; numeri questi che sono purtroppo in continuo aumento perché gli attacchi israeliani su Gaza si sono intensificati nelle ultime ore.

Oggi pomeriggio su buona parte della striscia di Gaza, anche nella zona ovest della città di Gaza ( area compresa tra il porto, Rimal Street, Shifa hospital), nel tentativo di indebolire lo spirito di della resistenza, sono stati lanciati da aerei israeliani volantini che annunciano bombardamenti. Di seguito il testo:

Agli abitanti della Striscia,
L’IDF nell’intento di contrastare qualsiasi azione terroristica colpirà le infrastrutture terroristiche e operative di Hamas e di altre organizzazioni.
Continueremo a ricercare la leadership di Hamas che si nasconde sottoterra e ignora i bisogni dei civili di Gaza e il loro desiderio di tranquillità.
L’IDF agirà con piena forza contro qualsiasi installazione militare o civile che i terroristi usano per compiere azioni dirette contro lo Stato di Israele.
Ogni casa dalle quali si originino azioni militari verrà attaccata.
Per la vostra sicurezza, evitate che i terroristi utilizzino la vostra proprietà per azioni armate e state lontani da qualsiasi luogo utilizzato dai terroristi.

L’IDF chiede di evacuare immediatamente qualsiasi zona da cui parte un attacco contro Israele.
Residenti di Gaza , la campagna è in corso. Siete avvisati.

Il comando dell’IDF”.

Israele vuole far sentire i civili di Gaza indifesi e senza nessun riparo sicuro.

Stamattina verso le 13,00 è arrivata da Khan Younis l’ultima parte dei farmaci acquistati con le donazioni: 2.000 flaconi di ultrasound gel, al costo di 5 nis cadauno per un totale di 10.000 nis, pari a 2.200 euro. La casa farmaceutica Ghanem Sons di Khan Younis aveva mandato i materiali al Nasser Hospital di Khan Younis perché gli spostamenti sono a rischio e la casa farmaceutica ha preferito appoggiarsi alla struttura pubblica che con un mezzo del Ministero della salute ha trasportato il materiale a Gaza al magazzino generale dei farmaci (foto).

Se nei giorni scorsi le strade di Gaza vedevano circolare poche macchina oggi sono deserte (foto). Qualsiasi spostamento è da evitare e se necessario da farsi solo con mezzi di emergenza quali ambulanze, mezzi del Ministero della salute, delle Nazioni unite e delle Ong.

A Gaza sono tutti consapevoli che Israele non si ferma davanti a un automezzo tutelato dalla Convenzione di Ginevra, così come non lo fa con le scuole dell’Unrwa e con gli ospedali.

Intanto la popolazione civile sopravvive: le scuole dell’Unrwa e quelle governative ospitano oramai circa 500.000 sfollati. Onu e Ong distribuiscono due pasti al giorno non solo alle famiglie che hanno trovato rifugio nelle scuole, ma anche a quelle che non hanno più una casa e hanno una sistemazione presso parenti e amici. Resta problematica la situazione per le famiglie che sono rimaste nelle loro case, ma che continuano a non avere elettricità, solo 2 ore al giorno, e senza acqua corrente (foto).

Oltre alle ferite fisiche causate dai bombardamenti i bambini e le bambine di Gaza sono drammaticamente traumatizzati: angoscia, paura, crisi di panico, insonnia e incubi, sentimento di morte, perdita degli affetti, mancanza di concentrazione con conseguenti rischi per lo sviluppo delle capacità intellettuali ed emotive. Queste condizioni riguardano centinaia di migliaia di bambini a Gaza. Anche per questo crimine Israele deve rispondere sulla base dei contenuti della carta internazionale della tutela dei diritti dei bambini.

In questo momento non vedere la brutalità dell’aggressione israeliana contro la popolazione civile di Gaza, non mettere in campo iniziative forti di sensibilizzazione, di diffusione delle molteplici violazioni significa dare appoggio alle criminali azioni israeliane.

Chiudo questo report che sono le 18,30 ora locale a Gaza. Droni anche sopra la nostra casa: dicono che dove siamo è un posto sicuro, segnalato all’esercito israeliano (IDF) per la presenza di internazionali, come gli alberghi dove soggiornano i giornalisti. Abbiamo preparato il bagaglio nel caso ci si dovesse muovere.

Anche questo è vivere a Gaza.

Da Gaza 23.8.2014

g.b. per Gazzella Onlus

1 commento

  1. lucia ha scritto

    Leggo sempre con apprensione,senso di impotenza e angoscia i vostri report. In Italia la cosiddetta informazione tace o disinforma, ma nel web l orrore e l indignazione si stanno diffondendo a macchia d olio. È ora di finirla con questo scempio!! E grazie per il lavoro che state facendo! Siete grandi!

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