conferenza stampa ministero della sanità di Gaza – 27 luglio 2014

Pubblicato il 28 luglio 2014 da Gazzella
 

CONFERENZA STAMPA DEL MINISTERO SALUTE GAZA- PALESTINAPRESS

27 LUGLIO 2014

Gli ospedali della striscia di Gaza stanno affrontando una nuova crisi: i pazienti appena possibile vengono dimessi e questo per lasciare il posto letto ai feriti che continuano ad arrivare, ma spesso i pazienti dimessi non hanno più una casa dove andare,
La situazione per molti di questi è terribile: parte dei componenti della famiglia sono stati uccisi e nessuno si può prendere cura di loro; le loro case sono state distrutte e i parenti sopravvissuti hanno trovato sistemazione presso altre strutture . In molti casi se la casa non è stata distrutta, ma la zona di residenza è sotto l’ordine, da parte delle forze armate israeliane, di evacuazione non possono tornare a casa perché rischiano di essere colpiti dai cecchini.

Le forze di occupazione israeliane hanno fatto diversi attacchi contro le scuole dell’UNRWA che sono state adibite quali rifugi per gli sfollati. E’ difficile pensare di poter dare una adeguata sistemazione in questi luoghi a pazienti feriti appena dimessi, già traumatizzati e più vulnerabili, tenendo anche conto del sovraffollamento di questi luoghi che sono già del tutto inadatti ad accogliere la popolazione e questo anche per mancanza di elettricità, acqua in condizioni igieniche a rischio.

Per i feriti dimessi questi luoghi non sono assolutamente adatti.
Decine di pazienti, provenienti da diverse località della Striscia di Gaza, arrivano allo Shifa Hospital per ricevere prestazioni e servizi specialistici.
“Dal punto di vista umano, non possiamo non accettarli”, ha detto il direttore del reparto di chirurgia dello Shifa Hospital Dr Sobhi Skaik. “Un paziente non è solo un problema medico, ci sono anche altri aspetti importanti da prendere in considerazione quali quelli sociali ed economici. Il personale medico si prende in carico tutte le richieste che si presentano, cercando di trovare soluzioni “.
Il Dott. Skaik ha aggiunto che la situazione spesso è complicata dal fatto che diversi membri della stessa famiglia sono ricoverati in diversi reparti, pediatrico, terapia intensiva, ortopedico, neurochirurgia, mentre gli altri membri della famiglia , che hanno avuto la casa distrutta sono accampati nei giardini dell’ospedale Shifa per essere tempestivamente pronti a dare assistenza ai famigliari ricoverati.
“I giardini dell’ospedale Shifa sono diventati un campo profughi”, ha commentato il dott. Skaik “Le condizioni igieniche stanno deteriorando e in aggiunta la spazzatura accumulata sta aggravando la situazione rendendo gli spazi esterni allo shifa Hospital a rischio infezioni. In queste condizioni facciamo fatica anche a dimettere i pazienti.”
Il Ministero della Salute di Gaza ritiene che i requisiti minimi per i pazienti pronti per la dimissione devono avere garantita una struttura di accoglienza con letto, acqua per lavarsi, adeguati servizi igienici , cibo e bevande. Devono essere garantiti i livelli di pulizia e di igiene, necessari per una possibile e completa guarigione, pena il rischio di infezioni.
Il Ministero della Salute di Gaza chiede all’UNRWA e al Comitato internazionale della Croce Rossa di mettere immediatamente a disposizione, dei pazienti che vengono dimessi, i materiali necessari per garantire l’adeguato recupero, tenendo anche conto di dover dare sistemazione ai pazienti dimessi e che non hanno alcuna sistemazione perché sfollati dalle loro case. Vanno garantiti alla popolazione i diritti alla cura e all’adeguato recupero fisico, in situazioni che permettano il rispetto delle norme igieniche. Dare una sistemazione ai pazienti pronti per la dimissione significa anche aiutare la struttura ospedaliera ad essere operativa per garantire i posti letto ai feriti che continuano ad arrivare allo Shifa Hospital.

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