Il reparto neonatale allestito all’ospedale al-Shifa’ di Gaza con il finanziamento di Gazzella

Pubblicato il 31 dicembre 2009 da Gazzella
 

Nei mesi successivi all’aggressione israeliana “piombo fuso” si sono registrati casi di neonati venuti alla luce con malformazioni o con organi non completamente sviluppati, mentre le interruzioni di gravidanza che avevano avuto un aumento del 20% nell’ottobre del 2006, quando da mesi gli israeliani terrorizzavano la popolazione palestinese con le “sonic-bomb” hanno registrato un incremento nei primi mesi del 2009 del 15%.

Questi potrebbero essere i primi effetti causati dai bombardamenti israeliani nella striscia Gaza già dal 2006, bombardamenti con l’utilizzo di “armi non convenzionali”.

Indagini epidemiologiche e statistiche, non sono state messe in campo fino ad ora dal Ministero della Salute di Gaza, ma dalle investigazioni fatte (vedi comunicato NWRC) su materiali inerti prelevati sul territorio di Gaza sia nel 2006 che nel 2009 hanno rilevato sul terreno forti concentrazioni di metalli tossici, che possono provocare nella popolazione effetti di medio periodo quali leucemie, problemi di fertilità e gravi effetti sui nuovi nati, come malformazioni e patologie di origine genetica.

Questi metalli sono in particolare tungsteno, mercurio, molibdeno, cadmio e cobalto.

Già da tempo la nostra Associazione, non solo ho messo in attenzione i casi di neonati nati con malformazioni, ma si è attivata per intervenire a sostegno del dipartimento neonatale dello Shifa Hospital di Gaza in particolare il reparto intesivo.

Grazie al contributo dei sostenitori di Gazzella sono state acquistate due incubatrici e lampade per ittero. Si sta completando l’acquisto per una macchina ECG, strumentazioni per le analisi del sangue e le trasfusioni.

Regolare e coordinare gli acquisti non è semplice in considerazione del fatto che le necessità vengono presentate dal direttore del dipartimento neonatale, tuttavia i tempi di acquisizione delle attrezzature seguono i tempi dell’occupazione e della conseguente chiusura dei border.

Nell’ultimo viaggio, dicembre 2009, abbiamo potuto installare la targa della nostra Associazione all’interno del reparto intensivo per i neonati, quale significativo messaggio della nostra presenza e del nostro sostegno.

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