Messaggi di Palestina libera

 

10.04.2005

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14 27 28 febbraio
UNO.

SOLIDARIETA' per un'attivista israeliana

DUE.

PER LA LIBERAZIONE DI UN BAMBINO PALESTINESE PRIGIONIERO

TRE. Con i migliori auguri da Israele
QUATTRO. Gli israeliani sbarcano in Calabria
CINQUE. Ritornare a Haifa
SEI. PER I PALESTINESI, ALMENO UNA PATRIA VIRTUALE
SETTE. Sul terrorismo israeliano
OTTO. Palestina: mezzo secolo d'ingiustizia
NOVE. Carovana Sportiva in Palestina

Tre ragazzi uccisi dai militari israeliani mentre giocavano a pallone http://www.ansa.it/main/notizie/awnplus/mondo/news/2005-04-09_4608718.html

Tensione in Israele e in Palestina http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200504100923194732/200504100923194732.html

UNO.

SOLIDARIETA' per un'attivista israeliana

Attivista israeliana di 28 anni, e' stata accusata da un tribunale di Tel Aviv e incarcerata per aver tradotto e spiegato ad attivisti delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa un documento dell'IDF (l'esercito israeliano) che dettagliava un'operazione militare nel campo di Jenin. Le accuse sono

pesanti:

 

 

- complicita' con il nemico in tempo di guerra

- passaggio di informazioni al nemico e contatti con un agente straniero

- possesso illegale di arma

- supporto ad un'organizzazione terrorista e violazione dell'ordine legale

 

Con accuse del genere in un paese "libero" e "democratico" come Israele si rischia di essere sepolti vivi.

 

Per leggere l'intera storia e per intraprendere azioni di solidarieta': http://www.freetalifahima.org/eng.php?lang=en

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DUE.

PER LA LIBERAZIONE DI UN BAMBINO PALESTINESE PRIGIONIERO La prigioniera Manal Ghanem lancia un appello per la liberazione di

suo figlio Nour, dell'eta' di un anno e mezzo. La donna e' preoccupata

per il bambino, che ha subito un intervento chirurgico nell'ospedale

della prigione.

Il bimbo e' nato in carcere e non ha respirato altra aria che quella

della prigione di Telmond, dove e' detenuta la madre.

Manal e' condannata a 50 mesi di carcere. Lo stato di salute di Nour

e' in netto deterioramento. La madre e' stata condotta nell'ospedale

della prigione accompagnata da 4 guardiane e guardiani, che hanno

voluto ammanettarla perche' non toccasse il figlio, che gridava per

 

il dolore. Manal si e' violentemente rifiutata di lasciarsi

ammanettare.

La donna dice che dopo l'operazione il bambino non e' stato esaminato

per verificare la ferita e lo stato di salute, mentre ha bisogno di

 

cure post-operatorie.

L'avvocato Raed Mahamid fa sapere che il piccolo non puo' uscire

dalla cella che per tre ore al giorno, trascorrendo quotidianamente

21 ore in una cella che misura tre metri per tre, insieme ad altre

prigioniere. Il vitto passato a Nour non e' adatto ad un bambino

piccolo e non comprende il latte fresco, che la mamma e' costretta ad

acquistare allo spaccio del carcere, ad un prezzo esorbitante.

Nour aveva cominciato a parlare normalmente, ma ha subito uno choc

durante l'ultima aggressione del novembre 2004, quando le forze

speciali armate hanno invaso la cella delle donne, investendole con

potenti getti d'acqua e colpendole selvaggiamente con bastoni e

manganelli. Anche Nour era stato colpito in questa aggressione,

rimanendo malato per tre settimane, e da allora non ha piu' parlato.

Ora, la notte grida, ha paura dei guardiani che arrivano la mattina

per la conta e smette di piangere solo quando se ne vanno. 

La madre ha fatto sapere che la direzione della prigione ha privato

sia lei che il bimbo delle visite per un mese, perche' lei stava

insegnando al figlio a camminare durante le ore d'aria. Nour non puo'

vedere e conoscere i suoi fratelli e le sue sorelle, Majid (11

anni), Nivine (9 annni) e Ihab (7 anni), che lo aspettano e muoiono

dalla voglia di vederlo.

La prigioniera Manal Ghanem fa appello a tutte le istituzioni

giuridiche e dei diritti dell'uomo per la liberazione del suo

bambino e per quella di tutte le madri detenute nelle prigioni

israeliane.

 

5 aprile 2005

Abbiamo tradotto questa notizia dal sito francese di Euro Palestine.

Purtroppo, il sito non fornisce altre informazioni; invitiamo dunque

tutte e tutti a sensibilizzare su questa vicenda chiunque

(parlamentari, istituzioni, associazioni, ecc.) abbia la possibilita'

di intervenire, segnalandoci anche le eventuali risposte ricevute.

Invitiamo anche a segnalare questa vicenda agli organi di

 

informazione italiani, che non ci risulta ne abbiano portato a

conoscenza l'opinione pubblica. http://www.arcipelago.org/palestina/News%202005/per_la_liberazione_di_un_bambino.htm

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TRE.

Con i migliori auguri da Israele

Israele ha deciso di disfarsi di 10.000 tonnellate di rifiuti al mese buttandole semplicemente nel West Bank, dove costituiranno una seria minaccia per le falde

idriche.  Per l'articolo intero (inglese), vedi  

http://story.news.yahoo.com/news?tmpl=story&u=/afp/mideastisraelpalestinianenvironment

[Al-Awda-Italia]

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QUATTRO.

Gli israeliani sbarcano in Calabria. (Con la benedizione di Alleanza

Nazionale).                       

di  Francesco Cirillo

Cosenza, 04 Aprile 2005. Mancavano solo loro in Calabria . I costruttori israeliani. Ne avevamo pochi in Calabria di imprenditori, costruttori, cementificatori di ogni risma, malavitosi riciclatori di danaro sporco e affini. Ne avevamo anche poche di coste deturpate, di scogliere cementificate, di colline scomparse sotto tonnellate di case estive. Ora ecco l'affare del secolo ed eccolo realizzarsi proprio in una delle zone della Calabria piu' naturali, di alto interesse archeologico, di difesa ambientale del mare e delle coste con una

 

Riserva marina.

da http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=6662

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CINQUE.

Ritornare a Haifa..

dal 21 al 24 Aprile..

alle ore 21

 

Oro Palestina

25/26 Aprile

ore 21

 

al Teatro

RAMPA PRENESTINA 1V PIANO

(zona largo Telese)

Via Aquilonia ,52

Roma

 

Biglietto 8.00 euro

ridotto   6.00 euro

 

info e prenotazioni..

06 45433924

3476828699

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SEI.

".PS": PER I PALESTINESI, ALMENO UNA PATRIA VIRTUALE www.misna.org

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SETTE

Sul terrorismo israeliano

di Enrico Galoppini

Autore: SERGE THION (a cura di)

Titolo: SUL TERRORISMO ISRAELIANO

Editore: Graphos, 2004

Pagine: 252

Prezzo: 22 euro

  

Riflettendo sulla tragedia che da circa un secolo investe il Vicino Oriente e, nello specifico, la Palestina, spesso mi sono chiesto se abbia un senso scrivere ancora un articolo in merito. Lontani del teatro degli avvenimenti, non si e' in grado di fornire informazioni di prima mano, ma a questo pensano egregiamente i palestinesi stessi e gli attivisti che, da ogni parte del mondo, vanno a testimoniare che quel popolo, sebbene obliato da quell'autentica cricca che e' la 'comunita' internazionale', non e' stato abbandonato dalle persone alle quali la parola 'giustizia' dice ancora qualcosa. Ma se in Palestina si combatte una vera e propria guerra di liberazione nazionale, chi sente - a migliaia di chilometri di distanza - che quella lotta e' giusta e sacrosanta non puo' che impegnarsi nella cosiddetta 'guerra dell'informazione'. Una 'guerra', questa, che necessita innanzitutto di una strategia adeguata ai mezzi di cui dispone la parte svantaggiata. I filo-palestinesi, dunque, non avendo accesso a tv e giornali ad ampia diffusione, se non vogliono ridursi ad una critica ritualizzata, perdendo percio' in partenza, hanno un'unica possibilita': cambiare le regole imposte dai 'padroni del discorso'. http://www.aljazira.it/index.php?option=content&task=view&id=547&Itemid=1

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OTTO

'Palestina: mezzo secolo d'ingiustizia. Israele, l'ONU e le risoluzioni disattese' serie Quaderni n. 20, Genova, 2004, Euro 8.50 puo' essere richiesto a: Edizioni Effepi  Via Balbi Piovera 7 - 16149  Genova  E-mail: effepiedizioni@hotmail.com http://www.angelfire.com/rnb/effepi/catalogo.htm

Telefono: 010-642 3334  -  338-9195220

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NOVE

Carovana Sportiva in Palestina

Cari amici di Salaam,

vi invio ilmessaggio finale degli amici della Carovana Sportiva (dell'associazione Jalla), al ritorno dalla Palestina. Saluti Mariagiulia Salaam Ragazzi dell'Olivo-Milano

 

 

E' rientrata oggi in Italia la carovana sportiva di "Sport sotto l'assedio" dopo nove giorni trascorsi con i nostri fratelli palestinesi. Sono stati giorni intensi e pieni di emozioni che difficilmente dimenticheremo; le lunghe partite di calcio su campi impossibili ma con la voglia di condividere momenti di serenita' fanno  da contrasto a sensazioni di dolore per le condizioni di vita di centinaia di migliaia di persone nei campi profughi che

abbiamo raggiunto.

E' infatti prima di tutto la Palestina dei profughi(vittime da 56 anni di un'ingiustizia non riconusciuta, vera chiave di volta per un duraturo processo di pace)quella che vuole vivere con  dignita' la propria condizione assicurando un futuro alle prossime generazioni anche attravesro la pratica delle discipline sportive. Realta' fatte da centinaia di volontari che in condizioni oggettivamente impossibili cercano di coinvolgere le migliaia di ragazzi e ragazze nelle diverse attivita', come ad esempio il centro di IBDAA a Deheisheh o l'associazione sportiva ALKARAMA a Abasan ad est di Khan Younis. Supportare strutture come queste significa anche far crescere una nuova Palestina, quella che non vuole piu' vivere di aiuti umanitari in condizioni al limite della sopravvivenza; una nuova generazione piu' aperta agli incontri e ad una crescita collettiva capace anche di non ripetere gli errori commessi da questa classe dirigente.

E'l'impegno che abbiamo preso e che intendiamo rispettare fin da subito ospitando in Italia una selezione sportiva di giovani dei campi profughi visitati per la fine di giugno; iniziando con il prezioso contributo di realta' operanti da tempo in loco come il CRIC un monitoraggio di quelle che sono le carenze strutturali del movimento sportivo palestinese. Particolare attenzione vogliamo dedicare alla formazione di personale tecnico qualificato attraverso una serie di stage con i quali accrescere le competenze di insegnanti e allenatori spesso ora non adeguatamente preparati. Infine un ringraziamento a coloro,singoli o collettivi, che hanno partecipato a questo viaggio trasformandolo in una esperienza indimenticabile.

Associazione Jalla      Associazione Sportiva Salah

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