Roma, ottobre 2004
 
Cari amici di Gazzella,
 
siamo di nuovo a darvi comunicazione, dopo un periodo di silenzio dovuto alla sperimentazione della nuova metodologia di consegna del denaro sottoscritto grazie al nostro progetto, di cui vi abbiamo parlato nella nostra lettera dello scorso aprile: ovvero invio del denaro tramite la Banca Etica verso la Palestinian Bank
e consegna alle famiglie tramite la mediazione del nostro referente in loco, il UPMRC (Unione dei comitati di soccorso medico palestinesi).
Nei giorni scorsi, finalmente, i nostri amici di Gaza ci hanno comunicato di aver raggiunto 464 bambini dell’elenco a suo tempo comunicato loro, alle cui famiglie è stato versato il denaro da voi sottoscritto. Nel contempo, però, le notizie che ci danno sono terribili: “Israele sta mettendo a ferro e a fuoco Gaza!”, queste le loro testuali parole.
Raccontano: più di 90 morti e più di 250 feriti gravemente a nord della striscia di Gaza, la maggior parte bambini e adolescenti, in questi giorni di invasione e devastazione israeliana. Tutto è un bersaglio:  donne, anziani, bambini, civili inermi sepolti assieme alle rovine della loro casa spianata dai bulldozer dell’esercito israeliano. Ragazzine tredicenni crivellate a colpi di mitra mentre vanno a scuola, madri centrate da un proiettile mentre stendono il bucato sul terrazzo della propria casa. Tutto questo è cronaca di un orrore quotidiano che si trasforma in ‘normalità’ nel nostro mondo che – complice – fa finta di non vedere. E pure nelle parole dei nostri amici di Gaza si evince, forte, la determinazione ad andare avanti, a resistere e lottare.  L’aiuto e la solidarietà di noi tutti del progetto Gazzella non è poca cosa, specialmente in queste tragiche circostanze nelle quali la maggior parte delle famiglie non ha più alcun introito economico.
E ancora, i nostri referenti ci hanno comunicato che l’esercito occupante ha diviso Gaza in tre parti, riuscire a spostarsi all’interno delle tre zone è quasi impossibile, anche per i volontari del soccorso medico palestinese. Alcuni bambini sono risultati irreperibili, la famiglia non ha più un indirizzo certo, ha perso la propria casa, distrutta dai bulldozer, specialmente nella zona di Rafah dove l’esercito ha distrutto decine di case. Molte famiglie sono fuggite in preda al terrore e vivono profughi da profughi. Quattordici bambini inseriti nel nostro progetto sono rimasti orfani (I nominativi verranno comunicati agli adottanti in una lettera a parte). Infine, - è con grande dolore che lo scriviamo – tre bambini  di Gazzella sono stati uccisi nel corso dell’offensiva devastante di questi ultimi giorni, non sappiamo bene le modalità, abbiamo pudore a chiedere (Comunichiamo i nomi agli adottanti in una lettera a parte). Sappiamo però che le loro famiglie hanno ricevuto il danaro,  la nostra solidarietà, la partecipazione alla loro pena
Come ci confermano i volontari del soccorso medico, i bambini e le famiglie raggiunte dal progetto Gazzella sono quelle che in questo momento stanno soffrendo maggiormente, e la visita in loco ha confermato l’adozione di questo criterio. Mancano al conto ancora alcuni bambini che è stato impossibile raggiungere, nella attuale situazione di occupazione, chiusura, invasione. Una sola comunicazione riportata con gioia: lo scorso luglio, 47 bambini feriti hanno potuto partecipare ai campi estivi organizzati dai comitati di soccorso medico.
Tutto ciò premesso, considerando il fatto che il nostro ultimo viaggio in Palestina risale allo scorso anno, due nostri volontari avevano programmato entro brevissimo tempo un viaggio nella striscia di Gaza, sia per ‘visionare’ il lavoro dei nostri referenti, sia per portare in Italia (il servizio postale nei territori occupati è di fatto inesistente) tutto il materiale – resoconti più dettagliati di quelli essenziali fino ad ora ricevuti – raccolto sui nostri bambini: le foto scattate loro, le notizie sulla situazione familiare, sanitaria, scolastica e quant’altro….. e consegnare ai bambini le lettere scritte dagli ‘adottanti’ italiani. Il responsabile del UPMRC ci ha consigliato – pur nell’essere benvenuti – di aspettare che siano loro a comunicarci quando verrà riaperto il posto di blocco di Eretz (attualmente chiuso). Ad oggi è impossibile raggiungere la striscia di Gaza. Aspettiamo, ci stiamo attivando presso il Consolato italiano perché faciliti un nostro passaggio – una volta che sarà possibile effettuare il viaggio.
I bambini, le famiglie, la gente di Gaza, di Khan Younis, di Jabalya, e Beit Hanun hanno bisogno della nostra presenza, non solo di solidarietà e aiuto economico. Da loro ci arrivano parole di stima e riconoscenza per tutti gli amici italiani che hanno creduto e dato fiducia al progetto Gazzella.
 

I volontari di Gazzella

Gazzella Onlus C.F. 97256870581

Sede Legale: Viale delle Milizie, 9 – 00196 Roma

Segreteria Operativa: Casella Postale 7240 00100 Agenzia Roma Nomentano

Tel-Fax 0686326642  e-mail: pergazzella@katamail.com

http://www.gazzella-onlus.com

Visitate inoltre il nuovo sito internet: http://www.concert4palestine.org pubblicato da Gazzella

 

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