comunicato ministero sanità Gaza – 31 luglio 2014

Pubblicato il 1 agosto 2014 da Gazzella
 

Comunicato stampa
Ministero della Salute Gaza – Palestina

31 luglio 2014

Interventi chirurgici sanitari sul pavimento.
Negli ospedali di Gaza si sta operando in condizioni impossibili, con interventi chirurgici svolti sul pavimento a causa dell’arrivo contemporaneo di numerosi feriti dai massacri del parco giochi di Shati Camp, della scuola UNRWA e del mercato Shujeiyah.

La mancanza di spazio costringe i medici ad intervenire contemporaneamente su due pazienti, mentre altri ricevono le prime cure, anche chirurgiche, nei corridoi.

Anche i letti sono insufficiente davanti a questa emergenza e i medici sono costretti a lavorare in condizioni precarie e complicate con i pazienti ancora in barella e sul pavimento.

Non vi è più posto alla Shifa Hospital nel centro intensivo/ rianimazione per i pazienti post-operati per mancanza di posti letto e anche il reparto di chirurgia ha esaurito i letti.

In alcuni casi i pazienti vengono inviati al reparto di maternità e di medicina interna o in altri ospedali della striscia che sono anch’essi in condizioni organizzative disperate.

30 pazienti potrebbero essere dimessi, ma non hanno una casa o un luogo dove andare . I 30 posti letto liberati sono disperatamente necessari per dare sistemazione ad altrettanti feriti che giacciono sui materassi nei corridoi. La situazione si è talmente aggravata che i pazienti stanno addirittura condividendo il letto, mentre altri pazienti sono stati dismessi prematuramente.

In molti casi i feriti che arrivano all’ospedale non vengono registrati immediatamente perché la condizione di estrema emergenza nella quale si è chiamati ad operare, l’elevato arrivo contemporaneo di feriti, non permette una regolare registrazione. Questa non è certamente la situazione ideale nella quale si deve operare negli ospedali

Tutte queste condizioni di operare portano al disastro.
Il controllo delle infezioni è quasi impossibile, e le complicanze post-operatorie, tra cui la morte purtroppo saranno inevitabili.

La chirurgia nei corridoi
Parecchi decessi si stanno verificando per la mancanza di un trattamento tempestivo, in quanto il numero di pazienti che necessitano di assistenza ha superato di gran lunga la capacità di intervento e operativa del personale medico a disposizione.

Si stima che ci sia un deficit circa del 50% del fabbisogno di staff medico e paramedico e questa situazione non permette adeguati e tempestivi interventi con il risultato che i pazienti ricevono cure inadeguate ed altri non ne ricevono alcuno..

Tutto lo staff medico attualmente in forza è sommerso dalle emergenze, con strutture e macchinari insufficienti , chiamato a svolgere il loro dovere 24 ore su 24 e in tanti lavorano senza retribuzione. Tutti i chirurghi e il personale paramedico sono stati richiamati, per cercare di coprire le carenze e le necessita degli operatori sanitari.

I medici, gli infermieri, gli addetti al primo soccorso stanno operando in condizioni di grave logoramento psico-fisico a causa di mancanza di riposo, per l’orrore alla visione delle tremende ferite causate dagli attacchi, per la carenza di materiali sanitari , ma anche per il costante timore per l’incolumità delle loro famiglie e la paura di attacchi contro gli ospedali, che sono diventati obiettivi dei bombardamenti israeliani.
Il Ministero della Salute di Gaza richiede che :
1. ONU, Croce Rossa Internazione e ONG internazionali forniscano urgentemente luoghi sicuri e con garanzie igieniche dove poter ricoverare i pazienti dismessi; dare questa soluzione è estremamente utile anche al fine di liberare posti letti negli ospedali, di cui vi è disperato bisogno;

2 i valichi vengano aperti immediatamente per consentire l’ingresso ai soccorsi necessari, quali equipe mediche per alleviare lo staff medico e paramedico oramai esausto e le attrezzature sanitarie necessarie per poter operare ed intervenire in maniera adeguata.
3. La Comunità Internazionale intraprenda azioni immediate e concrete nel denunciare i crimini di guerra israeliani contro la popolazione civile della striscia di Gaza.

tradotto g.b.

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